Jacqueline Ceresoli: Nel mezzo del cammino tra “Percorsi” di Angelo Caruso e “Tracce slegate” di Salvatore Iaia


 

Nel mezzo del cammino verso l’Anfiteatro della Martesana dove incontreremo “Percorsi” di Angelo Caruso e “Tracce slegate” di Salvatore Iaia. Camminando scopriremo il legame tra noi e la città per ristabilire relazioni con paesaggi insoliti.

Ci avventuriamo lungo il Naviglio della Martesana alla ricerca di sonorità sottese e intrecci tra arte e musica fino all’Afiteatro, dove per la prima volta ANGELO CARUSO, noto per i suoi interventi urbani nell’ambito dell’arte relazionale, presenta l’installazione Percorsi e SALVATORE IAIA, compositore e polistrumentista attivo nell’ambito teatrale e cinematografico, Tracce Slegate, uno “spartito” sonoro generato dai partecipanti. Entrambe le opere sono site specific e rispondono all’imperativo di un’arte comunitaria, pubblica in cui artisti, opere e persone dialogano con il luogo.

Come si scopre camminando verso un luogo insolito, segreto, in cui lo spettatore diventa parte integrante dell’opera , riconfigurando sempre nuovi ambienti sonori in armonia con quelli naturali. Natura, Ambiente, Città e Territorio, un pellegrinaggio fisico e simbolico sulle tracce di cartografie emozionali chesi snodano tra Arte e Musica. Cullati dalla mobilità lenta e il suono delle dolci correnti del Naviglio della Martesana, passo dopo passo, dentro un luogo incognito comporremo una narrazione errante, in un paesaggio incantevole.

DESCRIZIONE DELLE OPERE ESPOSTE

ANGELO CARUSO presenta l’istallazione Percorsi incastonata dentro un cunicolo perturbante, un deposito nascosto inacessibile al pubblico, dove si trovano centinaia di scarpe logorate dall’uso, cariche di significati plurimi che alterano la percezione del luogo e intralciano il cammino, segnano rotte tortuose, capaci di evocare quelle dei migranti e rifugiati costetti a lasciare la loro patria, casa e affetti a causa di conflitti, povertà o persecuzioni per non naufragare nella Terra dell’oblio della speranza, dove il futuro è un sogno irragiungibile.

By Bike painting action , è una l’altra grande opera realizzata da Carusco con la complicità di centinaia di ciclisti che all’Arco della Pace hanno lasciato l’impronta delle ruote impregnate di colori dell’arcobaleno. Questa grande mappa –manifesto di(7 metri x3), esposta per la prima volta nell’atrio dell’Anifetaro, è una bandiera simbolica della pace e armonia tra uomo e ambiente.

SALVATORE IAIA spone Tracce Slegate ideata per Passeggiata d’Autore in dialogo con a l’installazione Percorsi di Angelo Caruso, in cui lo spettattore diventa strumento che genera paesaggi sonori immersive.

Due microfoni captano il rumore generato dagli spettatori che attraversano la sala. Il materiale sonoro viene registrato in tempo reale e mandato in loop differenti tra loro che vengono trasformati separatamente dando vita ad un paesaggio sonoro imprevedibile e sempre nuovo, come se I suoni di ogni passo e di ogni sospiro prendessero a loro volta un percorso autonomo, nuovo, indipendente rispetto all’individuo che l’ha generato. Il sottofondo invece è un soundscape generato a partire da differenti ambienti naturali.

Note tecniche

I suoni sono stati creati partendo dall’elaborazione di registrazioni ambientali e montati interamente su Reaper.

Il sistema di interazione con è stato programmato su Max/Msp che elabora il suono ripreso dai microfoni posti all’ingresso della sala; il segnale captato si accumula tramite dei loop che vengono a loro volta elaborati.

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APPUNTAMENTO

Sabato, 25 settembre

ore 10.30

Davanti a La Buttiga Beer Room – via Melchiorre Gioa, 194 – Cassina de’ Pomm

Info/prenotazioni: info@passeggiatedautore.it – 3392220777

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L’AUTORE

Jacqueline Ceresoli è storica e critica dell’Arte, teorica della arti visive comparate. Specializzata in archeologia industriale, pratica la psicogegrafia urbana con gli studenti dell’Accademia di Brera Nuove Tecnologie, nell’ambito del suo corso “Tecniche di Documentazione Audiovisive: Città cantiere del nuovo e laboratorio dell’immaginazione, mappatura edifici e luoghi industriali e quartieri popolari”, attraverso la camminata, quale principale strumento esplorativo ed estetico. Teorico della rappresentazione interessata a processi del cambiamento metropolitani, e in particolare alle periferie come “Paesaggi” emozionali e dispositivi culturali. Curatrice di mostre, collabora con diverse testate specializzate di arte contemporanea, architettura e Light Art. Ha pubblicato di recente Light Art paradigma della modernità. Luce come oper-azione di arte relaziona con la prefazione di Giulio Giorello, editore Meltemi 2021.

IL LIBRO

Vittorio Magnano Lampugnani, Frammenti Urbani. I piccolo oggetti che raccontano la città – Bollati Boringhieri


In questo saggio Vittorio Magnago Lampugnani, fra i massimi esperti internazionali di storia della città, ci porta in giro per l’Europa alla ricerca di oggetti universali che assumono, a livello locale, declinazioni uniche. Attraverso ventidue elementi d’arredo urbano, descritti con occhio curioso e attento, scopriamo angolature inedite su città che pensavamo di conoscere. Caratteri «tipici», di cui spesso ci si accorge solo quando vengono a mancare o a cambiare radicalmente, ad esempio con l’arrivo di nuove tecnologie.
Cosa sarebbe Parigi senza gli ingressi alla metropolitana in stile art nouveau? Perché le strade di Londra erano rivestite di legno? Quali conquiste tecnologiche e quali conflitti si celano dietro a un selciato o a un lampione stradale? Dell’igiene di una società ci svela di più una fontana o un tombino? E ancora, che rapporto c’è fra un’ideologia politica e i pantaloni dell’omino del semaforo? Dopo questa incursione nella microstoria urbana, così densa di particolari esuberanti e inattesi, non potremo più guardare con gli stessi occhi la città in cui viviamo e che ogni giorno attraversiamo distratti.

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