Carla De Bernardi: La Scapigliatura e il 6 febbraio. Cletto Arrighi e gli altri al Cimitero Monumentale


La Scapigliatura e il 6 febbrajo di Cletto Arrighi ha influenzato il costume letterario e artistico milanese dell’epoca battezzando un fenomeno che è prima di tutto una categoria sociale, composta da individui irregolari di varia estrazione.

«La Scapigliatura è composta da individui di ogni ceto, di ogni condizione, di ogni grado possibile della scala sociale. […] Come il Mefistofele del Nipote, essa ha dunque due aspetti, la mia Scapigliatura. Da un lato: un profilo più italiano che Meneghino (milanese), pieno di brio, di speranza e di amore; e rappresenta il lato simpatico e forte di questa classe, inconscia della propria potenza, propagatrice delle brillanti utopie, focolare di tutte le idee generose, anima di tutti gli elementi geniali, artistici, poetici, rivoluzionari del proprio paese; che per ogni causa bella, grande, o folle balza d’entusiasmo; che del riso conosce la sfumatura arguta come lo scroscio franco e prolungato; che ha le lagrime d’un fanciullo sul ciglio, e le memorie feconde nel cuore.
Dall’altro lato, invece, un volto smunto, solcato, cadaverico; su cui stanno le impronte delle notti passate nello stravizzo e nel giuoco; su cui si adombra il segreto d’un dolore infinito… i sogni tentatori di una felicità inarrivabile, e le lagrime di sangue, e le tremende sfiducie, e la finale disperazione.»
(Cletto Arrighi, Introduzione a La Scapigliatura e il 6 febbraio).

Cletto Arrighi con il suo romanzo Il 6 febbrajo e la scapigliatura diede il nome a un movimento culturale che rimase più o meno confinato in area milanese ma che interessò tutti i settori dalla pittura, alla musica, al teatro, alla scultura e che rappresentò per un gruppo di giovani una weltanschaaung.

La loro ispirazione era il romanzo La vie De Bohème dello scrittore francese Henri Murger. Lo stesso Puccini che scriverà appunto la Bohème ebbe inizi scapigliati.

Gli scapigliati sepolti al Monumentale sono molti, da Medardo Rosso a Filippo Carcano, da Arrigo Boito a Giuseppe Rovani, da Marco Praga a Tommaso Grossi.

Visiteremo le loro tombe e racconteremo le loro vicende attraverso quello che le ha rese uniche.

APPUNTAMENTO

Sabato 29 maggio

Ore 9.40 – 12.00

Ingresso Cimitero Monumentale

Info/Prenotazioni: info@passeggiatedautore.it – 3392220777

Necessaria la prenotazione per passeggiata a numero chiuso

L’AUTORE

Carla De Bernardi è nata Alessandria d’Egitto e ha trascorso l’infanzia a Parigi. Vive a Milano dal 1963 dove svolge l’attività di fotografa e scrittrice. Dal 1997 al 2007 ha ricoperto un incarico come top manager presso Terme e Grandi Alberghi di Sirmione spa. Nel suo archivio sono presenti ritratti di personalità della cultura, musica, letteratura, teatro, cinema, imprenditoria etc. che ha esposto in numerose mostre personali e collettive. Ama viaggiare a piedi sulle antiche strade che attraversano l’Europa. Ha percorso la Via Francigena, il Cammino di Santiago, il Cammino Aragonese, il Cammino di Assisi, la Via Micaelica, il Cammino Materano. Ha scritto diari narrativi di viaggio, romanzi, saggi, articoli, capitoli per varie pubblicazioni. Ha fondato e presiede l’Associazione Amici del Monumentale di Milano, ed è socia fondatrice dell’Associazione Movimento Lento che promuove il viaggio a piedi e in bicicletta.

IL LIBRO

Una guida al Cimitero Monumentale di Milano, il più grande museo italiano a cielo aperto, visitato ogni anno da oltre 100.000 persone. Nei suoi oltre 150 anni di vita è diventato la “città dei morti” dei milanesi illustri che hanno chiamato a raccolta i più celebri scultori e architetti della loro epoca per eternare sé stessi e la propria progenie. Oggi molte di quelle grandi famiglie sono dimenticate, ma a testimoniare la loro grandezza, e fornire al contempo una storia sociale delle èlite cittadine, restano le sculture di autori come Vincenzo Vela, Medardo Rosso, Adolfo Wildt, Lucio Fontana, Giacomo Manzù, Giò Pomodoro, o le cappelle funerarie di architetti come Piero Portaluppi, Mario Labò, Giulio Cesare Arata o di altri meno noti ma che nell’insieme offrono un incredibile campionario di stili architettonici. Questa guida, organizzata per itinerari tematici, è uno strumento indispensabile per orientarsi e raggiungere i monumenti di maggior rilevanza artistica e civile, per passare piacevolmente qualche ora all’aria aperta, al riparo dal caos della metropoli.

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