Jacqueline Ceresoli: Milano istruzioni per l’uso. Nuovi orizzonti urbani tra arte e architettura


Istruzioni per l’uso dell’infraordinario e vedutismo di nuovi orizzonti urbani tra arte e architettura a Milano.

Si parte dalla Fondazione Feltrinelli per poi raggiungere Corso Garibaldi, visitando la Galleria Jannone, e riscoprire la storia del quartiere prima dell’avvento della movida milanese. La tappa successiva è il locale Ceresio 7, regno del glamour mondano con la sua mozzafiato veduta panoramica della Terrazza con piscina. Un edificio che ha lanciato la moda della vista sullo skyline della nuova Milano. Di seguito visita al nuovo Urban Center della Triennale di Milano, inaugurato in occasione del Salone del Mobile con il nuovo Museo del Design.

Appuntamento

Sabato 25 maggio

ore 10.30

Ingresso Fondazione Feltrinelli – Via Pasubio, 5

MM2 Moscova – Garibaldi

Info/Prenotazioni: info@passeggiatedautore.it – 3392220777

L’autore

Jacqueline Ceresoli è storica e critica dell’Arte, teorica della arti visive comparate. Specializzata in archeologia industriale, pratica la psicogegrafia urbana con gli studenti dell’Accademia di Brera Nuove Tecnologie, nell’ambito del suo corso “Tecniche di Documentazione Audiovisive: Città cantiere del nuovo e laboratorio dell’immaginazione, mappatura edifici e luoghi industriali e quartieri popolari”, attraverso la camminata, quale principale strumento esplorativo ed estetico. Teorico della rappresentazione interessata a processi del cambiamento metropolitani, e in particolare alle periferie come “Paesaggi” emozionali e dispositivi culturali. Curatrice di mostre, collabora con diverse testate specializzate di arte contemporanea, architettura e Light Art.

Foto di Renato Corpaci

Il libro

Erlinn Kagge, Camminare. Un gesto sovversivo – Einaudi Stilelibero

Erling Kagge, esploratore norvegese, già autore de Il silenzio, libro uscito nel 2017, con Camminare ci racconta ciò che a lui dà, prima di tutto, un senso di libertà senza eguali e lo fa, analogamente al precedente saggio, attraverso la narrazione delle esperienze vissute in prima persona. L’azione del camminare è contraria a ciò che oggi ci viene richiesto per stare al passo con i tempi: la velocità con cui conduciamo la nostra vita. È anche un “insieme di movimento, umiltà, equilibrio, curiosità, odori, suoni, luci e nostalgia” e, soprattutto, un’azione lenta che si scontra con la tendenza dell’uomo contemporaneo a scegliere la via con meno ostacoli, a preferire le comodità. Per l’autore rappresenta essa stessa un’azione delle più radicali che si possano compiere nella quotidianità di ciascuno. Ricco di curiosità sul camminare (ad esempio, ad Oslo, città di residenza dell’autore, se cammini tutto il giorno con un paio di scarpe da ginnastica bianche ‒ di quelle con la pelle e la suola bianca ‒ possono restare tali senza sporcarsi o a Los Angeles, città dove la maggior parte della gente si muove in macchina, se cammini la polizia ti può fermare perché desti sospetti e chiedere “You walked?”), il testo non racconta soltanto di un’azione che compiamo quotidianamente e in maniera quasi scontata, ma rappresenta anche un punto di partenza per una riflessione e un approccio diverso rispetto all’azione medesima. (Il Mangialibri)

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