Giorgio Bulzi: Invito al viaggio. Metamorfosi sperimentale di Lettura e Azione calligrafica orientale


Dal silenzio all’invisibile, dal suono al segno, dalla parola al gesto, dalla lettera al pennello. È possibile disimparare a leggere e scrivere? Non lo sappiamo. Nell’attesa di una risposta certa, ci imbarchiamo e salpiamo per l’alto sale, alla volta di rotte ultratemporali e frontiere inesplorate. Alle spalle ci lasciamo il vecchio mondo e tutti i suoi cascami, così noioso e molesti, all’orizzonte burrasche e ignoto – ma che importa? – Ci aspettano isole felici ricche di frutti e virtù, sole caldo e vegetazione, animali visibili, cieli nascosti, filastrocche inaudite, sassi parlanti, sogni con le ali.
Questa “passeggiata” prende la forma di un incontro, presso la Casa del Tengu – la casa-atelier di Giorgio Bulzi in via Londonio – e di una performance artistica, in collaborazione con Brando Argenio e Filippo Savio.

APPUNTAMENTO
Sabato 10 maggio

Ore 10.30

Arco della Pace, piazza Sempione

Atm 1, 10 – MM1 Cairoli

Info/Prenotazioni: info@passeggiatedautore.it – 3392220777

10 euro

L’AUTORE

Giorgio Bulzi, milanese di nascita, è pittore, calligrafo e designer. Pratica e insegna arti marziali giapponesi ed è membro della Katori Shinto Ryu – Sugino Dojo. Studia geometria pitagorica, simbolismo, architettura medievale, cultura e tradizione giapponese, dottrine Indù, filosofia ermetica, storia e tradizione della Cavalleria. È stato attivo nei movimenti della controcultura giovanile con veloci incursioni negli ambienti punk. Ha viaggiato per mare come secondo di bordo in diversi equipaggi. Ha frequentato ambienti e circoli iniziatici. I suoi rapporti con il sistema dell’arte e il mercato sono spesso tesi, la sua natura, non sempre usa a compromesso, gli fa rifiutare qualunque ipotesi di “carriera d’artista”. Si applica nella realizzazione del motto samurai “Bun bu ryoto”: “Pennello e spada: le due ruote dello stesso carro”. Orienta le sue ricerche nell’antichità più profonda: shintoismo, sciamanesimo mongolico, culture preelleniche, nella certezza di trovare – prima della sua dipartita – la Natura primordiale, vergine, autentica e incorruttibile, e assaporare la divinità. È alla ricerca di un erede, cui affidare in futuro la sua biblioteca. 

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